giovedì 28 dicembre 2017

LE INDUSTRIE DEI TESSUTI ARTIFICIALI

In questa pagina vogliamo indicare alcune delle industrie che hanno fatto la storia della produzione di fibre tessili artificiali con riferimento principalmente al nostro paese.

In Italia le principali imprese produttrici di tecnofibre furono la Châtillon, la Polymer e la Rhodiatoce (con brevetti Rhône-Poulenc), aziende controllate prima dalla Montecatini e, dal 1966, dalla Montedison; dalla loro fusione nacque, nel 1972, la Montefibre, che divenne la principale azienda italiana del settore. Altre importanti azienda produttrici furono la Bemberg e la Snia Viscosa.

CHATILLON
Nel 1917 fu fondata Soie de Châtillon (in italiano, "Seta di Châtillon") con uno stabilimento nell'omonimo comune valdostano. Il procedimento scelto fu quello della viscosa (poi rayon) che in quel momento era il più diffuso. La società ebbe ben presto un largo sviluppo in Piemonte: a Ivrea e a Vercelli si costruirono grandi stabilimenti che dettero occupazione a migliaia di operai.
Dopo alcuni passaggi proprietari nel 1942 viene ceduta ad un consorzio di industriali lanieri, diventando Chatillon - Società Anonima Italiana Fibre Tessili Artificiali S.p.A.
Nel dopoguerra la Châtillon estese la sua attività anche alle fibre sintetiche in particolare nylon 6 da caprolattame e poliestere, soprattutto fiocco.



RHODIATOCE
Venne fondata nel 1928 dalla Montecatini e dalla francese Rhône-Poulenc, che deteneva i brevetti principali, con il nome di Rhodiaseta. Nello stesso anno fu avviata la costruzione del nuovo stabilimento di Pallanza per la produzione e la filatura del rayon secondo il procedimento acetato.
Nel dopoguerra la produzione principale e più famosa sarà quella del nylon 6,6 (con il marchio commerciale Nailon Rhodiatoce), prodotto nello stabilimento di Pallanza in esclusiva fino alla scadenza dei brevetti Rhône-Poulenc. Solo successivamente, a Villadossola, verrà meno la produzione dell'acido acetico per far posto alla nuova produzione di acetato di vinile, che porterà allo sviluppo di collanti conosciuti con il nome commerciale di Vinavil Rhodiatoce.
Un'altra produzione di rilievo riguardava le fibre poliestere, commercializzate con il marchio commerciale Terital Rhodiatoce e prodotte nello stabilimento di Casoria; l'azienda per molti anni difese il Terital come marchio di qualità, mettendo anche un tracciante per riconoscerlo dagli altri poliesteri.
Dopo l'uscita della Rhône-Poulenc dalla partecipazione paritaria, che portò anche alla scadenza dei brevetti sul nylon, nel 1972 venne incorporata, insieme alla Polymer, come già detto, nella Châtillon.




POLYMER
La Polymer è stata una azienda italiana, specializzata nel campo della produzione del polipropilene nel polo chimico di Terni, fondata nel 1951 dal gruppo Montecatini per la produzione di resine a partire dall'acetilene. Successivamente la società decise di affidare al polo di Terni il compito di sfruttare industrialmente l'invenzione del Premio Nobel per la chimica Giulio Natta, il polipropilene isotattico, conosciuto con il nome commerciale di Moplen.



BEMBERG
La Bemberg S.p.A. è stata una azienda tessile sorta in Germania agli inizi del novecento con il nome J. P. Bemberg AG che nel mondo, a partire dal 1911, ha sempre avuto una posizione dominante nella produzione delle fibre cellulosiche con il metodo del cuproammonio, detto normalmente Rayon Cupro. La casa originale tedesca ha terminato l'attività con questo nome nel 1971, fondendosi con un'altra azienda per formare la Enka Glanzstoff AG.
L'insediamento produttivo in Italia, dal 1927 era situato a Gozzano, in provincia di Novara. Il prodotto principale è commercializzato con il marchio Bemberg Cupro e nasce dai linters (sottoprodotto del cotone) fatti disciogliere in ammoniaca e rame e successivamente filati.


SNIA VISCOSA
È il 1917 quando Riccardo Gualino e Giovanni Agnelli danno vita alla Società di Navigazione Italo Americana (SNIA), che ha come scopo principale il trasporto di combustibile dagli Stati Uniti all’Italia. Al termine del conflitto mondiale l’attività conosce una brusca frenata, inducendo i fondatori a orientare la società verso nuovi settori produttivi. A partire dal 1919 la SNIA rivolge la propria attività verso il commercio di fibre tessili e artificiali, prodotti che vanno incontro a “grande produzione e rapido consumo”. La crescente domanda di nuove fibre sintetiche sia sul mercato nazionale che su quello estero, spinge i vertici della società a investire nuove risorse in tale settore. Un passaggio che raggiunge il punto più elevato nel 1920, con l’acquisto della Società Viscosa di Pavia, proprietaria, a Venaria Reale, del secondo stabilimento italiano di fibre chimiche, a Cesano Maderno della Società Italiana Seta Artificiale e di altri complessi minori dislocati in varie località dell’Italia settentrionale. La SNIA si trasforma in SNIA-Viscosa e irrompe nel mercato della produzione di fibre artificiali recitando un ruolo di primo piano: nel solo 1927, ad esempio, produce “oltre 13 milioni di chilogrammi di filati artificiali”, la gran parte dei quali trova sbocco verso mercati nazionali ed esteri. Nel 1935, a quindici anni dalla sua fondazione, la SNIA-Viscosa è un vero e proprio colosso capace di impiegare nei suoi dodici stabilimenti circa 20.000 operai.


SUPERTESSILE
La Supertessile, successivamente divenuta CISA Viscosa, SNIA Viscosa, poi Nuova Rayon e negli ultimi anni BembergCell, è un ex stabilimento tessile per la produzione della viscosa rayon collocato a Rieti.
All'inizio degli anni venti la Società Generale Italiana della Viscosa (precedentemente denominata Cines-Seta artificiale) si stava espandendo nel Centro Italia e nel 1923-24 aveva impiantato uno stabilimento a Roma per la produzione della viscosa rayon.

Nacque così la Società anonima Supertessile, i cui stabilimenti furono inaugurati il 3 ottobre 1928.
Nel maggio 1938 gli stabilimenti di Padova, Roma, Rieti e Napoli della Società Generale Italiana della Viscosa si fondono in un'unica società, la Compagnia industriale società per azioni per la produzione di Viscosa (CISA Viscosa).
Nel 1968 la SNIA rilevò il pacchetto azionario della CISA ed insieme ad esso lo stabilimento di Rieti, che cambiò nome da CISA Supertessile in SNIA Viscosa.
Nel 1986 diventa Nuova Rayon Italia SpA e poi di nuovo riacquisita dalla SNIA Viscosa.



.... un colosso americano: La DUPONT
La DuPont (E.I. du Pont de Nemours and Company) è un'azienda chimica fondata a Wilmington (Delaware) nel 1802 da Eleuthère Irénée du Pont, allievo di Antoine Lavoisier.



È titolare di numerosissimi marchi e brevetti di processi chimici e materiali, tra cui: Antron, Biomax, Butacite, Corian, Crastin, Cromalin, Delrin, Freon, Hytrel, Kevlar, Lycra, M5 fiber, Mylar, Nafion (materiale utilizzato per costruire membrane nel settore delle pile a combustibile), Nomex, Neoprene, Nylon, SentryGlas, Solae, Sorona, Surlyn, Teflon, Tyvek, Vespel, Zodiaq e Zytel.
La prima fibra sintetica prodotta a livello industriale e destinata ad avere un forte impatto sul mercato è la fibra poliammidica lanciata proprio dalla ditta statunitense Du Pont con il nome commerciale di Nylon 6.6, numero che indica rispettivamente il numero di atomi di carbonio delle due molecole costituenti l'unità ripetitiva del polimero (produzione sperimentale nel 1938).
Più recentemente sono altre fibre sintetiche di rilevante importanza ad essere immesse sul mercato dalla Du Pont: l'elastan (con il nome commerciale Lycra) nel 1959 e la fibra aramidica (il cui nome commerciale è Nomex) nel 1962.

https://it.wikiversity.org/wiki/Fibre_artificiali

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