domenica 19 novembre 2017

LE FUNZIONI SOSTITUTIVE DEI TESSUTI ARTIFICIALI

Quali funzioni possono avere i tessuti artificiali?

Quando pensiamo ai tessuti artificiali abbiamo in mente il loro impiego per la creazione di capi di abbigliamento.

In realtà, sebbene il loro principale settore di sbocco è il tessile-abbigliamento, trovano un significativo utilizzo nell’arredamento e in misura crescente nel cosiddetto “tessile tecnico”, vale a dire in comparti industriali quali l’automobilistico, il medico-chirurgico o l’edilizia.  


I tessuti tecnici sono materiali che rispondono a elevate esigenze tecnico qualitative e vengono utilizzati per realizzare prodotti con prestazioni superiori che rispondano alle necessità del settore di loro applicazione.
Nel sistema dei tessili tecnici vengono impiegate fibre tessili di tutte le tipologie - naturali, sintetiche, artificiali, inorganiche – con una crescente diffusione delle fibre sintetiche, perché è possibile conferire loro caratteristiche adeguate alle esigenze delle applicazioni. Le fibre tecniche sono progettate e realizzate per fornire prestazioni non raggiungibili dalle fibre tessili tradizionali; si caratterizzano principalmente per elevati livelli di resistenza alle sollecitazioni meccaniche, alla fiamma, agli agenti chimici. Tali caratteristiche si possono ottenere intervenendo sul processo o su altri parametri che, oltre alle fibre, concorrono alla formazione del prodotto desiderato. I tessuti realizzati con l’impiego di fibre tecniche possono eccellere nella capacità di scambio termico, nella resistenza meccanica e nella durata.




I tessuti tecnici, grazie alla versatilità, alla facilità di impiego e alle molteplici applicazioni pratiche cui possono dar luogo, vengono sempre più spesso utilizzati nell'edilizia: architetti e progettisti vi ricorrono e non solo per l’arredamento di interni, ma anche in relazione ad aspetti strutturali, oltre che a vantaggio del confort e del risparmio energetico degli edifici.
L’applicazione della rete in fibra di vetro per armatura degli intonaci interni ed esterni, ad esempio, previene la formazione di crepe e fessurazioni causate da assestamenti dei supporti sottostanti (mattoni, blocchi alleggeriti o prefabbricati, etc) e da agenti esterni. Inoltre la stessa rete in fibra di vetro può conferire al sistema di isolamento a cappotto un’adeguata capacità di resistere ai movimenti del materiale isolante, dovuti ad escursioni termiche o a fenomeni di ritiro, prevenendo la formazione di crepe o cavillature in facciata.
Tessuti tecnici in fibra di vetro vengono anche utilizzati per i rivestimenti murali interni in quanto adatti a rispondere ad esigenze decorative e funzionali per qualsiasi tipologia di ambiente, risultando particolarmente resistenti e di facile manutenzione. Altro tessuto largamente impiegato in edilizia è la lana di vetro: viene ottenuta portando a fusione una miscela di vetro e sabbia che successivamente viene convertita in fibra, con l'aggiunta di un legante che ne aumenta la coesione. Questa fibra viene quindi riscaldata e sottoposta a calandratura per conferirle ulteriore resistenza meccanica e stabilità. Infine la lana di vetro viene tagliata ricavandone rotoli o pannelli per azione di elevate pressioni. Questo tessuto viene impiegato come isolante termico e acustico e possiede un'elevata resistenza al calore.


 Nel settore automobilistico i tessuti svolgono diversi ruoli: un ruolo di “tessile di rivestimento” per ricoprire sedili, tetto, vano baule, pavimento e pannelli porte ed un ruolo di “tessile funzionale” per rinforzare pneumatici, tubi, sedili, cinture e air bag con funzioni strutturale, insonorizzante ed isolante. Per poter essere impiegati nel settore automobilistico essi devono soddisfare determinati requisiti al fine di resistere alle fasi di assemblaggio fodere, sedili e pannelli con elevate prestazioni tecnico-meccaniche ed in seguito, durante la vita dell’autovettura, dimostrare un’elevata resistenza all’usura e solidità della tinta alla luce, fornendo inoltre caratteristiche di confort e sicurezza. Le prestazioni meccaniche di un tessuto dipendono sia dalla struttura del tessuto stesso, definita armatura, che dal tipo di fibra utilizzata per realizzarlo. In passato, prima dell’introduzione delle fibre sintetiche, le case automobilistiche utilizzavano la lana, il cotone e altre fibre artificiali come la viscosa. Ad oggi la fibra più usata è il poliestere, impiegata per il 90% dei casi come rivestimento di sedili, pannelli e porte, grazie alle eccellenti proprietà meccaniche.

Daniele Caretti - XXII Convegno Nazionale AIM: Atti – Genova 11-14 settembre 2016 pg. 121






 








Una curiosità  

L'automobile ricoperta di stoffa
Navigando su internet si trova anche chi con il tessuto ci riveste l’intera carrozzeria della macchina! Si tratta un’azienda torinese la Tessilitaly che ha avuto l’idea di creare un rivestimento per le auto di fibre di lino trattate con speciali resine. Non si tratta di un semplice tessuto applicato in qualche modo sulla carrozzeria, ma di una vera e propria alternativa alla vernice, resistente agli agenti atmosferici e duratura nel tempo. Un vestito per la macchina insomma!





 Nel comparto medico-chirurgico i tessuti impiegati devono essere in grado di garantire un’elevata impermeabilità ai liquidi, un rilascio ridotto di particelle e traspirabilità. Inoltre, dopo ogni ciclo di sterilizzazione devono essere perfettamente riutilizzabili, mantenendo inalterate le proprie caratteristiche. I tessuti vengono sempre più spesso realizzati con materiali di nuova concezione come i trilaminati e le microfibre. 
I tessuti impiegati nel settore medico, inoltre, spesso contengono composti chimici in grado di contrastare la proliferazione batterica, ovvero di ridurre la presenza di molecole odorigene o di rilasciare sostanze con proprietà cosmetiche o medicali. I tessuti antibatterici possono essere battericidi (eliminazione completa dei batteri) o batteriostatici ( inibiscono l'eccessiva proliferazione dei batteri). Per la realizzazione di tessuti antiodore si utilizzano: additivi antibatterici; microcapsule contenenti sostanze profumate; catalizzatori chimici inseriti nel tessuto, in grado di degradare l'inquinante con l'ausilio della luce solare. I tessuti che rilasciano sulla pelle sostanze cosmetiche e profumate sfruttano la presenza di microcapsule tra le fibre. Per mezzo dello sfregamento o per scambio di umidità fra cute ed il tessuto, queste microcapsule sono in grado di rilasciare gli elementi attivi delle varie essenze. Con le stesse metodologie produttive si possono conferire anche caratteristiche medicali alle microcapsule con l'utilizzo di principi attivi in grado di essere assorbiti via cute.

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